Una “class action” contro Burger King: pubblicità ingannevole

Un giudice in Florida ha stabilito che Burger King dovrà affrontare una class action che accusa la popolare catena di fast food di mostrare foto non reali

Burger King, nato a Jacksonville, in Florida, nel 1953, inizialmente chiamato Insta Burger King, ha una storia abbastanza travagliata, fin dall’inizio passa di proprietà in proprietà, e a ogni passaggio cambia il logo dell’azienda, fino al 1969, quando nasce il primo antenato dell’attuale logo di Burger King. La scritta, rossa, spessa e disposta due righe, è inserita dentro l’iconico panino come un doppio hamburger. Poi negli anni, fino ad oggi, cambierà solo “vestito”, ma rimarrà sostanzialmente lo stesso.

Possibili problemi per Burger King – Notizie.top –

Adesso si ritrova nuovamente a dover affrontare una situazione che potrebbe avere conseguenze finanziarie significative, se venisse ritenuta responsabile di pubblicità ingannevole.

Pubblicità ingannevole

Non saranno certo la cosa più salutare del mondo, ma chi non ha mai assaggiato uno dei panini delle note catene di fast food? C’è poi chi è davvero appassionato e non ha gradito la promessa, non mantenuta, di Burger king. I frequentatori della nota catena si sono sentiti presi in giro a causa della pubblicità che il colosso del fast food ha messo in campo. Infatti le immagini dei panini sono molto più grandi di quelli poi offerti al momento dell’acquisto. Non solo, promettono anche di avere i panini più grandi di qualsiasi altro concorrente. Per questo motivo Burger King dovrà affrontare una class action che accusa la catena di pubblicità ingannevole. La causa è stata intentata nel marzo 2020 da clienti “delusi” in 12 stati americani: Florida, New York, Illinois, Massachusetts, Michigan, California, Connecticut, Ohio, Kentucky, Mississippi, Pennsylvania. In particolare, la catena è stata accusata di presentare i panini Whopper più grandi nelle foto pubblicitarie rispetto alla loro dimensione reale. Nella denuncia si legge “si vanta di offrire panini più sostanziosi della concorrenza”, ma “le dimensioni dell’hamburger sono state aumentate solo nella pubblicità”.

Pubblicità ingannevole – Notizie.top –

Non è la prima volta

Non è la prima volta, e probabilmente non sarà l’ultima, che grandi colossi della produzione debbano affrontare una class action. Infatti, sul territorio americano, non mancano gli esempi, ci sono sentenze, e conseguenti risarcimenti, che hanno fatto storia, ispirando anche trame di film e libri. In Italia invece scarseggiano. L’ azione ‘di classe’, cioè “un’azione collettiva” è di fatto un’azione legale condotta da uno o più soggetti, membri di una determinata categoria, che chiedono una soluzione di una questione comune con effetti per tutti i componenti presenti e futuri della categoria. Da noi è stata introdotta nel 2010: sulla carta è uno strumento in grado di rendere giustizia ai consumatori vittime di truffe, soprusi e inadempimenti ma, per alcuni limiti oggettivi, ha avuto un’ esistenza tribolata. Da maggio 2021, però, la class action in Italia non è più disciplinata dal Codice del Consumo, bensì dal Codice di procedura civile. Se Burger King venisse ritenuta responsabile di pubblicità ingannevole potrebbe subire importanti perdite economiche. Le class action possono portare a ingenti risarcimenti nei casi in cui la corte decida a favore dei querelanti.