Si chiama Joseph Dituri, ha 55 anni, è un ufficiale della Marina Usa in pensione e sta conducendo un esperimento scientifico sull’impatto di un ambiente pressurizzato sul corpo umano
Dopo aver trascorso 28 anni in Marina come esperto di sommergibili, per poi dedicarsi al mondo accademico, come insegnante all’Università della Florida del Sud, l’ufficiale della Marina americana in pensione ha voluto prima progettare e poi mettere in pratica questo particolare esperimento per studiare la possibilità di rallentare l’invecchiamento dell’uomo.
Il progetto Neptune 100 vuole sensibilizzare sulla ricerca e la conservazione dell’ambiente marino, ma anche studiare gli effetti a breve e lungo termine della vita in ambienti iperbarici sull’essere umano.
100 giorni sul fondo del mare per proteggerlo e battere un record. Si tratta dell’impresa che sta cercando di portare a termine Joseph Dituri, studioso della University of South Florida di Tampa, negli USA, e protagonista del “Project Neptune”, un progetto di ricerca che sarà fondamentale per le acque e per l’uomo. Il 1 marzo 2023 infatti Dituri si è immerso a Key Largo, in Florida, e da allora il ricercatore vive all’interno della Jules’ Undersea Lodge, un alloggio che si trova a ben 9 metri di profondità. Lo scopo della missione è quello di favorire, ancora una volta, le ricerche e la prevenzione per proteggere l’ecosistema marino. L’ex ufficiale della Marina Usa è in contatto con il mondo attraverso la sua pagina Instagram, attraverso la quale aggiorna continuamente “il mondo esterno” sull’andamento di questo incredibile esperimento. “Ho rallentato l’invecchiamento del mio corpo del 20%”, ha commentato in una diretta social, esponendo i primi risultati dei suoi test sanitari. Perché in effetti, oltre all’esperimento sulla conservazione dell’ambiente marino, Dituri sta portando avanti anche uno studio sugli effetti della prolungata permanenza in una camera iperbarica sul corpo umano.
Nella capsula sottomarina la pressione atmosferica è superiore del 70% rispetto alla superficie. E questa, è quel che vuol dimostrare lo scienziato, “potrebbe essere la chiave per invertire il processo di invecchiamento e aiutare le persone a vivere fino a 110 anni”. Considerando i telomeri, la parte cioè del Dna più instabile e che si accorcia con l’avanzare dell’età, risulterebbe che i suoi “sono più lunghi del 20% e che ha fino a 10 volte più cellule staminali” rispetto a quando si è trasferito nella capsula subacquea. Infatti il ricercatore ha tenuto a precisare che “L’esposizione a una maggiore pressione aumenta la proliferazione delle cellule staminali, il collagene e la lunghezza dei telomeri”, protezioni per i cromosomi che avrebbero influenza sulla durata della vita delle cellule.
Questi cambiamenti in meglio sulla salute sono dovuti proprio alla pressione alla quale Dituri, nelle attuali condizioni di vita, è sottoposto. Pressione che risulta simile a quella delle camere iperbariche, dove migliorano il flusso sanguigno cerebrale, il metabolismo cerebrale e la microstruttura del cervello, con conseguente potenziamento delle funzioni cognitive, fisiche e del sonno.
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