Scene da corrida nella sfida tra Messico e Stati Uniti giocata a Las Vegas. Nella città del peccato s’è scatenata una clamorosa rissa tra i giocatori delle due nazionali. Uno dei più scatenati è stato Weston McKennie.
La partita era valida per la semifinale di Concacaf Nations League e doveva decretare la seconda finalista dopo il Canada.
Messico e Stati Uniti si affrontavano all’Allegiant Stadium, impianto da 65 mila posti e che per l’occasione era andato sold out. Tanti anche i tifosi messicani presenti nell’impianto di Paradise, città adiacente a Las Vegas. Altro che paradiso, il clima è stato infernale. Soprattutto nella ripresa, dopo che gli Usa si erano portati sul 2-0 grazie alla doppietta di uno scatenato Christian Pulisic. La tensione è salita alle stelle, la rivalità storica tre le due squadre esacerbata dall’atteggiamento dei giocatori in campo. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato un brutto fallo del difensore messicano Cesar Montes su Florian Balogun: un calcio diretto alle gambe, chiaramente intenzionale, che ha scatenato la reazione furiosa dei compagni di squadra dell’americano e in particolare di McKennie che ha letteralmente caricano il difensore messicano. La rissa s’è scatenata in pochi secondi, gli americani hanno accerchiato Montes a sua volta difeso dai compagni. Caos.
L’arbitro Barton, di El Salvador, ha faticato tantissimo per riportare la calma, nonostante il rosso sventolato subito a Montes. McKennie è stato spinto via da Jorge Sanchez, esterno dell’Ajax, spintoni e strattonate e lo juventino s’è ritrovato con la maglia completamente strappata. Mentre andava verso la panchina per cambiare la casacca, alcuni tifosi messicani l’hanno insultato e gli hanno lanciato alcuni bicchieri di plastica, McKennie ha risposto baciando ripetutamente lo stemma degli Stati Uniti, rivolto proprio ai tifosi messicani. Il giocatore di proprietà della Juve, però, è stato espulso pure lui per la reazione su Montes e per l’atteggiamento successivo. Ma non è finita qui. All’84’ sono stati sventolati altri due cartellini rossi dall’arbitro Barton: uno per Dest (terzino ex Milan) e uno per Arteaga protagonisti di un altro parapiglia dopo una rimessa laterale contesa.
Anche qui spintoni e minacce di risolverla poi fuori dal campo, con bicchieri pieni di ghiaccio che volavano dagli spalti a corredo di una scena francamente surreale e che poco c’entra con lo sport. La partita è finita nove contro nove e 3-0 per gli Usa con sigillo finale di Ricardo Pepi.
Alla ricerca del gelato più buono della capitale? Niente paura, ecco la lista delle 5…
Quella della Vespa Orientalis a Roma sta prendendo sempre più i contorni di una vera…
Quasi sempre, quando si cambia casa e si entra in una nuova abitazione, si sente…
Avete mai visto la casa di Gianni Morandi? Ecco le foto della sua casa in…
Un luogo sul mare, affascinante e conveniente, dove la vita scorre serena e il costo…
Dopo che Meta ha lanciato un nuovo social network, Threads, che sembra dare risultati ottimi,…