Complici l’inflazione alle stelle e il caro-bollette che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni, le vacanze estive 2023 saranno ricordate come le più care di sempre
La stagione invernale è dietro le spalle ed è già partita la corsa alla prenotazione per le meritate vacanze, ma mai come quest’anno gli italiani dovranno fare i conti con il caro vita che ha colpito tutto il settore del turismo, con aumenti esponenziali dei prezzi alle prese con l’inflazione che non ha risparmiato strutture, treni, aerei, traghetti, lettini e ombrelloni negli stabilimenti balneari.
Quest’estate solo per mangiare fuori gli italiani si troveranno a spendere quasi due miliardi di euro in più rispetto all’anno scorso, mentre per i soggiorni in alberghi e hotel si pagano prezzi più alti in media del 15,2% fino ad arrivare a punte record del 43%.
Solo la metà degli italiani andrà in villeggiatura tra luglio e agosto e quello che troverà sarà un generalizzato aumento di prezzi e tariffe in tutto il comparto turistico. È la denuncia del Codacons secondo cui solo 1 italiano su 2 andrà questa estate in vacanza dopo che l’emergenza coronavirus ha provocato un impoverimento generale. Pandemia che per due anni ha bloccato il comparto del turismo alle prese con le restrizioni imposte dal governo e che poi, dallo scorso anno, sembrava riavviato a una lenta normalità, Ma ci ha pensato il rincaro dei prezzi per la fiammata dell’inflazione a far tornare le nubi in un settore tra i più importanti dell’economia italiana. “Complici l’inflazione alle stelle e il caro-bollette che ha caratterizzato gli ultimi 2 anni, le vacanze estive 2023 saranno ricordate come le più care di sempre, e i costi di una villeggiatura possono raggiungere picchi elevatissimi in determinate località italiane”. Lo afferma il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, illustrando la mappa regionale sulle tariffe delle strutture ricettive per il mese di agosto pubblicata oggi dall’associazione.
Nemmeno il bonus vacanza varato dal Governo sarà in grado di salvare la stagione estiva e il portafoglio degli italiani, “considerato che potrà essere richiesto solo in base al reddito, al numero dei componenti del nucleo, ed esclude la consistente fetta di cittadini che prenota attraverso le piattaforme online”, ha affermato il Codacons dopo aver visto l’andamento dei prezzi di questi ultimi mesi. Prendendo come esempio le tariffe dei traghetti verso le più popolari località turistiche si nota un incremento dei prezzi decisamente impattante per una famiglia media. Infatti, la spesa tra andata e ritorno per un nucleo con due bambini e auto al seguito raggiunge quest’anno 1.462 euro sulla tratta Genova-Palermo, 1.331 euro per il collegamento Civitavecchia-Olbia e 1.030 euro da Livorno a Olbia. Servono 1.251 euro da Genova a Porto Torres, 715 euro da Napoli a Stromboli. Poi se si opta per l’aereo la questione non cambia, la spesa a famiglia parte da un minimo di 845 euro per la tratta Milano-Brindisi, e scende a 818 euro per la Milano-Palermo, 800 euro da Roma a Olbia. Per l’auto a noleggio si parte da un minimo di 402 euro a settimana a Olbia, 392 euro a Catania, 379 euro a Cagliari, 377 euro a Palermo, 373 euro ad Alghero e Brindisi.
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