Il provvedimento è stato studiato dalla giunta per cercare di preservare il fragile equilibrio della Serenissima
E’ arrivata l’approvazione del Consiglio comunale presieduto da Ermelinda Damiano: con 24 voti a favore e 12 contrari, dalla primavera del 2024 entrerà in vigore il “Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna”.
Solo a Venezia, sino al 31 dicembre 2017, sono arrivati 9,5 milioni di turisti, mentre le presenze sono state 37 milioni. Rispetto al 2016 c’è stata una crescita rispettivamente di 8 e 7,6 punti percentuale. Turismo proveniente da cielo, terra e mare, con le grandi navi che scaricano un flusso spaventoso di persone.
Tassa di soggiorno
La prima fase prevede la sperimentazione del ticket per 30 giorni. Periodo che sarà definito dalla Giunta con un apposito calendario nelle prossime settimane. In linea generale, si concentrerà sui ponti primaverili e sui weekend estivi. Soddisfatto del provvedimento Matteo Sechi, portavoce dell’associazione “Venessia.com”: La “tassa di sbarco” punta giustamente a “colpire” i turisti giornalieri, che sono la maggior parte dei visitatori della città, ma portano in termini di fatturato solo il 30% a fronte del 70% portato dai pochi milioni di pernottanti che pagano da anni la tassa di soggiorno», spiega Sechi. “I turisti giornalieri, prosegue, sono i responsabili degli intasamenti che tanto mettono in difficoltà la cittadinanza. Da anni i veneziani chiedono misure concrete per gestire le masse turistiche e adesso che finalmente c’è la possibilità di sfruttarle economicamente e cercare quindi di gestirle e contarle”.
Escluse alcune categorie di persone
Sono esclusi naturalmente i residenti, i turisti degli hotel, e molte categorie che giornalmente accedono in città. In particolare: i turisti pernottanti i residenti nella Regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, le forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al 3° grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso. Ad esempio, tutti i residenti in Veneto non pagheranno alcun contributo, ma avranno l’obbligo di prenotarsi sul portale apposito. “Con la massima umiltà saremo pronti a correggere il provvedimento, con una serie di delibere di Giunta, finalizzate alla definizione delle modalità operative del Regolamento. Si tratta di un punto di svolta rilevante nella gestione dei flussi turistici di Venezia, sperimentale, per questo avvieremo un confronto continuo e diretto con tutte le categorie”, ha dichiarato Michele Zuin, assessore al Bilancio di Venezia.