L’amministrazione comunale può tirare un sospiro di sollievo anche se il lavoro da fare nella battaglia perenne contro l’acqua della città lagunare resta enorme
L’assemblea del comitato World Heritage dell’UNESCO, l’agenzia culturale dell’ONU riunita a Riad, in Arabia Saudita, ha escluso l’inserimento di Venezia nella cosiddetta danger list, la lista dei patrimoni mondiali dell’umanità in pericolo.
Venezia sta affrontando, in questi ultimi decenni, sfide vitali di sviluppo sostenibile, come l’inabissamento, il turismo di massa, lo spopolamento del centro storico. Problematiche che sempre hanno caratterizzato la storia della città lagunare, ma che oggi possono significare sopravvivenza.
La notizia che la giunta comunale lagunare si aspettava, dopo il decreto legge che ha sancito il blocco del passaggio delle grandi navi nel bacino di San Marco e sul canale della Giudecca. Il comitato del patrimonio mondiale Unesco, nel corso della 45 sessione a Ryad, ha deciso di non iscrivere la città di Venezia e la sua laguna nella lista dei patrimoni dell’umanità in pericolo. Una vera e propria mobilitazione di massa aveva accompagnato i giorni della vigilia della decisione, erano state raccolte quasi 5000 firme che una delegazione della città lagunare, oltre che l’ambasciatore italiano a Ryad, aveva presentato al comitato dell’Unesco. “Un’indebita manovra puramente politica e priva di un ancoraggio su dati oggettivi, perchè negli ultimi mesi il Comune ha adottato provvedimenti coraggiosi per gestire il turismo e garantire la tutela dello straordinario patrimonio culturale della città”, questa la dichiarazione a caldo rilasciata dal Ministro Gennaro Sangiuliano al momento della decisione, che ha proseguito affermando che “il lavoro continua”.
Nella discussione di Ryad, il Governo ha cercato di porre l’accento sui rilevanti progressi conseguiti negli ultimi anni per la salvaguardia del sito dalla minaccia dei cambiamenti climatici e dalle sfide poste dal turismo di massa. Il Comitato dell’Unesco non ha potuto che valutare positivamente l’impatto delle misure adottate per proteggere il patrimonio della città dal fenomeno dell’acqua alta, vedi il sistema MOSE e le barriere alla Basilica di San Marco, e quella per gestire gli afflussi turistici. In particolare, è stata riconosciuta l’importanza della recente approvazione del Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo d’accesso alla città di Venezia. la Giunta lagunare ha infatti scelto ufficialmente il ticket d’accesso alla città, con prenotazione online e pagamento di cinque euro a persona, per limitare e gestire i flussi turistici.
“L’organo dell’Unesco”, ha ribadito Sangiuliano, “ha rilevato che il sito deve affrontare importanti sfide legate alla complessità del suo ecosistema. Ha per questo chiesto all’Italia di proseguire con determinazione nell’azione di tutela del sito e l’ha incoraggiata a invitare l’Unesco e i suoi organi tecnici a svolgere una missione conoscitiva a Venezia, che potrà essere utile per avere un quadro aggiornato dello stato di conservazione del sito e della strategia messa in atto dal Governo nazionale e locale per garantirne la migliore salvaguardia”.
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