Se dovesse diventare una norma effettiva gli automobilisti dovranno dire addio all’accattivante effetto della verniciatura
Di tanto in tanto, esce fuori una notizia sulla tossicità di sostanze usate quotidianamente. Adesso è il turno della vernice per la cromatura delle automobili, vernice che le rende più belle e preziose, utilizzata infatti per esaltare i dettagli estetici delle vetture e proteggere paraurti e cofani dalla corrosione.
Le cromature hanno vissuto il loro periodo d’oro negli anni ‘50 e ’60, ma sono ancora ben presenti in tutta l’attuale produzione automobilistica, anche perché imprescindibili per rendere le auto di fascia superiore.
Una decisione improvvisa
La decisione arriva dall’Unione Europea e vieterebbe totalmente la cromatura delle vernici automobilistiche, almeno nei Paesi dell’Unione Europea. Il 13 luglio la Commissione ha infatti proposto un nuovo regolamento sullo smaltimento dei veicoli a fine vita: le nuove norme, che sostituiscono la direttiva 2000/53/CE sui veicoli fuori uso e la 2005/64/CE che regolamenta riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli a motore. Se diverrà una norma a tutti gli effetti, entrerà in vigore a partire dal 2024. Il divieto nasce dalla necessità di annullare le emissioni prodotte dal cromo esavalente durante la placcatura, accusate di provocare tumore ai polmoni. I vapori generati infatti generano emissioni 500 volte più tossiche dei carburanti per auto. Proposta naturalmente in linea con l’esigenza di ridurre anche l’impatto ambientale del “fine vita” di tanti prodotti quotidianamente rottamati. Una progettazione accorta potrebbe rendere lo smaltimento più facile, economico e rispettoso dell’ambiente.
Le alternative possibili
Ci sono comunque diverse alternative al vaglio per mitigare gli effetti negativi, sia sulle persone sia sull’ambiente. Alcune già dichiarate strade non percorribili, perché tanto nocive come il problema che si vuole risolvere. Questo è il caso degli abbattitori di fumi chimici, poiché tali dispositivi contengono sostanze altamente tossiche come i perfluoroalchilici e polifluoroalchilici. Ma alcune aziende hanno già materiali eco-sostenibili da proporre, interessate naturalmente a non far scomparire questi “dettagli” che arricchiscono non solo le automobili, ma rendendole più costose, anche i loro produttori. Esisterebbe il cromo trivalente, molto meno tossico, di cui si parla dagli anni 90, ma finora poco usato perché meno efficace nel rendere lucidi e brillanti gli oggetti rispetto al cromo esavalente. Per questo il capo design di Renault, Gilles Vidal spiega: “Ci sono soluzioni non inquinanti che si stanno studiando, ma è ora di cambiare un po’ il gioco e di aprire le nostre menti oltre il cromo, ci sono alternative più sostenibili”. E’ lui, infatti, che aveva proposto già nel 2018, quando era in Peugeot, materiali alternativi per le cromature come il legno e l’ottone.