Dopo una stagione estenuante, arrivare all’ultima partita e raggiungere l’agognato traguardo inseguito tutta la stagione, ma non festeggiarlo
Le immagini della premiazione dell’Al-Ahli Saudi, forse la squadra più blasonata dell’Arabia Saudita, già finalista contro il Real Madrid nel mondiale per club, sono diventate subito virali. Lo storico club della città di Gedda ha vinto il campionato di seconda divisione saudita ed è subito risalito nella Saudi Professional League.
L’Al-Ahli Sports Club, fondata nel 1937 come Al-Thaghar, è la squadra di calcio che ha vinto più volte (13) la Coppa del Re dei Campioni, di cui ha disputato ben 18 finali. In bacheca vanta anche 4 campionati sauditi, 6 Coppe del Principe della Corona saudita, 5 Coppe del Principe Faysal bin Fahd e una Supercoppa saudita, mentre a livello internazionale ha vinto una Champions League araba e 3 Coppe dei Campioni del Golfo.
Un anno fa, al termine del campionato di Serie A saudita, il prestigioso e plurititolato club di Gedda fu retrocesso in seconda divisione per la prima volta nella sua storia, al termine di una stagione disastrosa in cui riuscì a vincere soltanto 6 partite. Lo smacco per la tifoseria e per lo sceicco fu enorme, la delusione per un’inopinata retrocessione, dopo aver sfidato addirittura il Real Madrid di Carlo Ancelotti nella finale del mondiale per club, è stata cocente, tanto che la nuova stagione non ammetteva che un solo risultato: l’immediata risalita nella massima serie. Per essere una delle squadre più ricche della Lega saudita, risalire è stato abbastanza agevole, il budget a disposizione era nettamente più alto di qualsiasi altra rivale che la promozione tanto agognata è arrivata con ben tre giornate d’anticipo.
Alla fine dell’ultima partita di campionato contro l’Al Hazem (finita 0-0) al King Abdullah Sport City Stadium di Buraidah, la squadra allenata dall’allenatore sudafricano Pitso Mosimane è stata, come previsto dal cerimoniale, premiata in campo con il trofeo dei vincitori. E qui è arrivata la grande sorpresa per tutti i presenti allo stadio e per i tifosi davanti alla tv. Tutti i giocatori della squadra vincitrice, invece di esultare e lasciarsi andare a scene di gioia e felicità, come dopo ogni traguardo raggiunto, non hanno mostrato alcuna felicità durante la cerimonia.
Facce scure, sguardi spenti, gente che abbassava la testa, braccia conserte e nessuna voglia di festeggiare. Il portiere, come capitano, dopo aver ricevuto il trofeo per la vittoria del campionato, lo ha appoggiato a terra ben distante dal gruppo di giocatori che dopo una veloce foto di rito, ha preso mestamente la via degli spogliatoi. E il motivo è presto detto. Dopo l’onta della retrocessione, la tifoseria e la dirigenza dell’Al-Ahli Saudi avevano imposto alla squadra di non festeggiare la vittoria del campionato con la coppa in mano. Le immagini parlano da sole, una premiazione così non si è davvero mai vista.
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