Vino: associazioni produttori pronte alla battaglia contro Irlanda e UE

Dalle parole ai fatti. Le associazioni dei produttori e dei coltivatori hanno deciso di presentare un esposto alla Comunità europea contro le etichettature applicate sulle bottiglie da parte del governo irlandese

Oramai siamo allo scontro totale dopo il passo in avanti portato dall’Irlanda sulle conseguenze dell’alcol contenuto nel vino. Una decisione davvero controversa, quella presa dal governo irlandese, che ha avuto il merito di compattare tutte le etichette e i produttori di vino europei, che sono pronti a presentare anche un esposto a Bruxelles per far rimuovere le etichette della discordia.

Pronti a presentare un esposto contro l’Irlanda – Notizie.top

Nel gennaio scorso, con una decisione unilaterale, sul momento anche non ostacolata dalla Comunità Europea, il governo irlandese aveva deciso di applicare delle etichette sulle bottiglie di vino che mettessero in guardia contro i pericoli dell’alcol per la salute dell’uomo. Una decisione che viola la normativa europea sulla libera circolazione delle merci.

Siamo allo scontro totale

“Il consumo di alcol provoca malattie del fegato, e alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”, questa la dicitura che, da alcuni mesi, viene applicata su tutte le bottiglie di vino che vengono commercializzate in Irlanda. Una decisione unilaterale presa da Dublino, per combattere un problema sicuramente molto sentito da quelle parti, ma che ha scatenato la reazione immediata di tutti i governi che fanno della produzione di vino uno dei fiori all’occhiello della propria economia, Italia e Francia in testa. Tanto da costringere il Ceev (Comité Européen des Entreprises Vins) a presentare un reclamo formale per chiedere alla Commissione europea di avviare una procedura d’infrazione contro l’Irlanda per aver violato l’attuale legislazione dell’Ue e il mercato unico con le sue regole di etichettatura. “Le disposizioni incluse nei regolamenti irlandesi sull’etichettatura sono incompatibili con il diritto dell’Ue e costituiscono un ostacolo ingiustificato e sproporzionato al commercio ai sensi della legislazione europea” ha spiegato il presidente del Ceev Mauricio González-Gordon.

Il governo Meloni in difesa del Made in Italy – Notizie.top –

Il governo pronto a scendere in campo

Anche Federvini, Unione Italiana Vini-UIV e Confagricoltura insorgono contro l’Irlanda e sono pronte ai ricorsi in sede comunitaria per la normativa sull’etichettatura di vini e spiriti proposta da Dublino. “La fuga in avanti dell’Irlanda rischia di aprire il campo a una babele informativa all’interno dell’Ue. Siamo pronti a discutere un nuovo sistema di etichettatura del vino, ma solo se questo è condiviso in ambito Comunitario”, ha detto sulla questione il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi, che ha aggiunto “La vicenda irlandese è nata male anche a causa del silenzio-assenso della Commissione Ue, determinando di fatto una distorsione di un principio fondativo dell’Unione come quello della libera circolazione delle merci nel mercato interno”. Ma questa del vino è soltanto una piccola battaglia di una guerra molto più grande che vuole la Comunità Europea che sembra avere una gran fretta di varare il cosiddetto Nutriscore, quel provvedimento che permetterebbe di appiccicare sulle confezioni di vino, salumi, formaggi e altro, quelle etichette sulla salute che equiparerebbero una bottiglia di Chianti o un etto di Prosciutto di Parma a un pacchetto di sigarette. Entro settembre la UE sarebbe decisa a varare quindi queste etichette a semaforo. Ecco perchè il governo Meloni è pronto con un disegno di legge “sulla valorizzazione, promozione e tutela del Made in Italy”, elemento essenziale per la protezione dei marchi, l’identificazione dei prodotti e della loro origine.

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